venerdì 14 marzo 2014

L’altra Mente su “Bianca come il latte. Rossa come il sangue”


 La più vetero-cattolica commedia commerciale sulla più grande bugia mai raccontata: Lo Spirito Santo

SPOILER-ALERT: la rossa morirà
 
La storia è delle più banali: Leo liceale belloccio, si innamora della chioma fluente e rossa di Beatrice (nota a piè di pagina: Dante), Si confida con Francesca (che non è chiaro se stesse già con Paolo all’epoca dei fatti, ma non conta…forse qui si cela una profezia sul papato Bergoglio), che però non è tanto amica perché quando Leo le chiede il numero di Beatrice, lei glielo da sbajato (=Troia traditrice). Quindi a Leo pare che Beatrice lo stia rimbalzando…MA esattamente al 30° minuto Leo scopre che Beatrice porella c’ha un tumore (=già morta prima di nascere)…e insomma Leo pecca un po’ perché crede di amare Beatrice ma IL CANCRO FA PAURA e Leo fallisce un po’,  manda affanculo l’unica che lo ama proprio perché lo ama (Francesca che nel frattempo ha mollato Paolo). Invece di farsi le pippe come ogni sedicenne normale Leo va a fà la box col prof fico del Vangelo secondo Luca (che non è chiaro bene cosa insegni a scuola, sembrerebbe lettere, ma poi vuole fà il missionario e la cosa puzza subito di pedofilia: tutto quel sudore in palestra mi direte che fa bene agli ormoni? mah…e le docce? VOGLIO VEDERE LE DOCCE!)…. Leo poi viene anche castigato e punito da Suo Padre San Flavio Insinna e ovviamente gode come un cornuto alla sola idea di poter essere puniti e provare piacere insieme (ma che davero???? SEmo ancora a Sodoma e Gomorra?).
Poi seguono una serie di banalissimi anagrammi religiosi che manco uno di tre anni (Dio=Leo, Soffro quindi prego), con una retorica sulla predestinazione alla sofferenza e al sacrificio (specialmente notate bene femminile) che fa venir voglia solo di vomitare il ciclo mestruale in faccia a un prete in versione mix Carrie/LindaBlair…
Soprassedendo alla fine Leo riesce a donare il midollo per salvare Beatrice, che però gli mente e muore fuori scena come ogni buona martire cristiana. Il midollo se lo becca uno sconosciuto (di cui sentiamo solo grida di giubilo off-screen), Leo dice a Francesca che la ama (e forse le fa una foto con i google glass trasparenti… ma qui la measa in scena è come tutto talmente pubblicitaria che la scena è una delle più goffe dichiarazioni della sfera mediatica)… Al funerale della Bea persino il prof è senza parole, ma prodigo di abbracci (ODDIO no dai tutto questo contatto maschile di nuovo no, chiaro che Luca Argentero è un figo!)… e alla fine Bea lascia la sua s-confessione in lingua teutonica (Tipo come parlava Ratzinger no? ecco questa è uguale!) a Leo, racchiusa ovviamente nel libretto rosso di Miao Miao Miao… BASTA mi devo fermare perché soffro troppo. Ma invece di arrivare ad architettare questi filmetti confezionati come i pacchi della rinascente di piazza Duomo… non sarebbe più semplice dire la verità? Dio sono IO. Nel nome del Padre del Figlio e della Madre… cazzo ho detto una parola di troppo. Ti prego Spirito Santo che profumi come la nebbia incensosa che avvolge le tue alte colonne tortili erette… Che calzone che sei! oggi i lapsus della tastiere sono talmente belli che manco correggo…

KISS

La Bestia che dorme